La risposta che il Governo italiano sta dando all’emergenza epidemiologica da COVID-19 è stata tempestiva, come ci è stato riconosciuto anche da OMS e UE ed è stata soprattutto improntata alla massima trasparenza e chiarezza nei confronti della comunità nazionale e dei partner internazionali. Stiamo inoltre lavorando con i nostri vicini, per mettere a punto protocolli armonizzati e linee di azione condivise circa i controlli sulle persone in ingresso nei rispettivi Paesi. Stiamo assistendo ad una preoccupante proliferazione di notizie inaccurate ed allarmistiche sulla situazione sanitaria nel nostro Paese che non rispecchiano la realtà di un fenomeno di contagio che rimane ancora circoscritto ad alcune aree di poche Regioni.
MISURE DEL GOVERNO ITALIANO
Le Autorità italiane hanno tempestivamente adottato una serie di misure a tutela della salute pubblica per far fronte all’emergenza COVID-19 (coronavirus) e continuano a monitorare attentamente la situazione con il costante coordinamento di tutte le istituzioni regionali, locali e gli enti coinvolti, nonche’ gli Stati di confine, le organizzazioni internazionali ed europee.
Per maggiori informazioni sulle misure adottate e sugli aggiornamenti, si consulti:
il sito del Governo italiano http://www.governo.it/
e del Ministero Salute italiano http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus.
Il Governo ha adottato il 10 marzo ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio estese a tutta l’Italia fino al 3 aprile. Tali misure limitano, fra l’altro, gli spostamenti non necessari, vietano gli assembramenti e le manifestazioni pubbliche e pongono limitazioni all’esercizio dell’attività di impresa. Per maggiori informaizoni si suggerisce di restare aggiornati sul sito della protezione civile: http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sanitario/emergenze/coronavirus
INGRESSO IN ITALIA
Il Ministero della Salute italiano ha emanato un’ordinanza inerente l’ingresso in Italia di persone provenienti dalla Cina e dalle zone a rischio. L’ordinanza prevede che tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni (a far data dal 21 febbraio, quindi dal 7 febbraio), abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree interessate dall’epidemia, come identificate all’Organizzazione mondiale della sanità, debbano comunicare tale circostanza all’Azienda Sanitaria territorialmente competente, la quale provvederà all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente. Le aree identificate dall’OMS al momento includono la Repubblica Popolare Cinese e Taiwan, ma esse sono in evoluzione e possono essere consultate in tempo reale all’interno dei “situation report” dell’OMS, pubblicati con cadenza quotidiana sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: www.who.int, nella sezione Coronavirus/Situation report (Tabella 1). Si attira l’attenzione sul fatto che la misura, oltre ad interessare i cittadini italiani che si trovano nella Repubblica Popolare Cinese e Taiwan, può potenzialmente riguardare anche connazionali che si trovano in altri Paesi ma che in precedenza siano stati nelle aree interessate dall’epidemia.
Per approfondimenti, consultare il documento realizzato ed aggiornato quotidianamente dall’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale:
http://www.viaggiaresicuri.it/documenti/FOCUS%20CORONAVIRUS.pdf.
INGRESSO IN PERÙ
Per quanto riguarda eventuali restrizioni all’ingresso in Perù per cittadini stranieri, l’autorità competente ad informare ed ad adottare eventuali misure restrittive è il Ministerio de Salud. Nel momento in cui si scrive (11 marzo 2020) non vi sono restrizioni specifiche all’ingresso in Perù di persone provenienti dall’Italia, ma le Autorita’ stanno monitorando e sottoponendo ad un controllo medico i passageri in arrivo dall’Italia o da altri Paesi. La situazione e’ suscettibile di ulteriori aggiornamenti per cui si prega di verificare le informazioni presenti e, se del caso, contattare le Autorità locali per maggiori dettagli.